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lunedì 28 aprile 2025

Dall'intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia ufficiale in occasione dell’80° anniversario della Liberazione

Si apriva la stagione dei diritti umani delle persone e dei popoli, per prevenire i conflitti, per affermare che la dignità delle persone non si esaurisce entro i confini dello Stato del quale sono cittadini.
Non ci può essere pace soltanto per alcuni. Benessere per pochi, lasciando miseria, fame, sottosviluppo, guerre, agli altri.
È la grande lezione che ci ha consegnato Papa Francesco. Nella sua “Fratelli tutti”, ci ha esortato a superare “conflitti anacronistici” ricordandoci che “ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte…Non è possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti nostri fratelli soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci interpellano tutti”.
Ecco perché è sempre tempo di Resistenza, ecco perché sono sempre attuali i valori che l’hanno ispirata.

domenica 17 novembre 2024

Las Mariposas. Alle origini della Giornata Internazionale del 25 novembre.

Rispondi. 

...PER CONCLUDERE (testo collaborativo redatto con l'ausilio di Gemini)

Il 25 novembre non è una data qualsiasi. È il giorno in cui ricordiamo il coraggio e il sacrificio delle tre sorelle Mirabal, conosciute come "Las Mariposas" (Le Farfalle). 
Patria, Minerva e Maria Teresa erano attiviste politiche dominicane che si opponevano alla dittatura di Trujillo. Purtroppo, il loro impegno per la libertà costò loro la vita: vennero assassinate il 25 novembre 1960.
La loro storia è diventata un simbolo universale della lotta contro la violenza sulle donne e per i diritti umani. In loro onore, l'ONU ha istituito il 25 novembre come Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne.
La poesia che state per leggere è ispirata proprio alla vita e alle parole di Minerva Mirabal, una delle tre sorelle.

Ventunesimo secolo. Sembra un'eternità.
Eppure, le nostre voci risuonano ancora.
Non siamo solo un ricordo, un nome su un calendario.
Siamo un grido, un’eco che si propaga.

25 novembre, un marchio indelebile.
Non solo una data, ma un simbolo di resistenza.
Un mònito per chi dimentica, un faro per chi cerca.
Un inno alla vita, alla libertà, alla speranza.

Le farfalle non si arrendono.
Anche frantumate, continuano a volare.
Nei nostri cuori, nei nostri sogni,
La loro eredità vive, pulsante.

Non più solo sorelle, ma un simbolo universale.
Un vessillo contro ogni forma di violenza.
Un monito per gli oppressori, un’ispirazione per gli oppressi.
Un futuro che si costruisce, mattone dopo mattone.

E così, ogni anno, il 25 novembre ritorna.
Non solo per piangere le vittime, ma per celebrare la vita.
Per ricordare che la lotta continua, che la speranza non muore mai.
Perché le farfalle, anche ferite, continuano a volare.

lunedì 11 novembre 2024

IL SUO PIEDE DESTRO di Dave Eggers.


In classe abbiamo letto e discusso questo testo, che offre molti spunti di riflessione e di collegamento con la storia, la geografia e anche l'attualità. 
Durante la lettura abbiamo osservato che IL SUO PIEDE DESTRO:
  • E' un testo espositivo-argomentativo: espositivo nella prima parte, in cui racconta la storia della Statua della Libertà con la documentazione di fatti, date, cifre, nomi; argomentativo nella seconda parte, in cui porta avanti la tesi e gli argomenti dell'autore Dave Eggers.
  • E' un testo a tesi: la tesi dell'autore è che la Statua della Libertà cammina, perché non è stata rappresentata in una posizione statica, ma con il piede destro che si sta per sollevare e con la gamba destra che sta per compiere un passo.
  • Gli argomenti a sostegno della tesi sono tre: 
    1. Se la Statua della Libertà è il simbolo della libertà, se ha accolto milioni di migranti negli Stati Uniti, allora come può restare ferma?
    2. La libertà dall'oppressione non è qualcosa che si ottiene restando fermi, ma è qualcosa che richiede azione, coraggio, non immobilità né indifferenza.
    3. Anche la Statua della Libertà è un'immigrata.
  • La conclusionePer accogliere chi è povero, chi è stanco, chi lotta per respirare libero, la statua non si accontenta di aspettare. Deve andargli incontro in mare aperto (infatti è rivolta in direzione sud-est, verso l'oceano). E tutto questo non può finire.
Il libro illustrato si chiude con la poesia di Emma Lazarus THE NEW COLOSSUS, il cui testo è inciso su una targa collocata proprio nel piedistallo della Statua della Libertà. 


  1. Comincia dal titolo: IL NUOVO COLOSSO. A cosa si riferisce? Cos'è un colosso? Perché “nuovo”?
  2. I primi due versi della poesia si riferiscono a un "vecchio colosso" in contrapposizione con il "nuovo" del titolo. Anche all'inizio della seconda strofa, l'espressione "antiche terre" si riferisce a una contrapposizione tra vecchio e nuovo. Analizza meglio: con quali parole viene definito il "vecchio" colosso? Di quale antico colosso si tratta? A cosa si riferisce l'espressione "antiche terre"? 
  3. A partire dal verso n.3 il testo parla della Statua della Libertà. Riassumi il contenuto dei versi 3-8.
  4. La seconda strofa è un testo virgolettato. Spiega perché. 
  5. Spiega l'appellativo di "Madre degli Esuli" facendo riferimento al testo della poesia. 
  6. Adesso considera nuovamente la contrapposizione tra vecchio e nuovo, di cui al punto 2. In cosa differiscono VECCHIO e NUOVO?
  7. Quali conclusioni puoi trarre?

martedì 22 ottobre 2024

Gli emigranti


GLI EMIGRANTI di EDMONDO DE AMICIS (1846-1908)

Cogli occhi spenti, con le guancie cave,
Pallidi, in atto addolorato e grave,
Sorreggendo le donne affrante e smorte,
Ascendono la nave
Come s’ascende il palco de la morte.

E ognun sul petto trepido si serra
Tutto quel che possiede su la terra.
Altri un misero involto, altri un patito
Bimbo, che gli s’afferra
Al collo, dalle immense acque atterrito.

Ammonticchiati là come giumenti
Sulla gelida prua morsa dai venti,
Migrano a terre inospiti e lontane;
Laceri e macilenti,
Varcano i mari per cercar del pane.

Traditi da un mercante menzognero,
Vanno, oggetto di scherno allo straniero,
Bestie da soma, dispregiati iloti,
Carne da cimitero,
Vanno a campar d’angoscia in lidi ignoti.

Vanno, ignari di tutto, ove li porta
La fame, in terre ove altra gente è morta;
Come il pezzente cieco o vagabondo
Erra di porta in porta,
Essi così vanno di mondo in mondo.

Pur nell’angoscia di quell’ultim’ora
Il suol che li rifiuta amano ancora;
L’amano ancora il maledetto suolo
Che i figli suoi divora,
Dove sudano mille e campa un solo.

E li han nel core in quei solenni istanti
I bei clivi di allegre acque sonanti,
E le chiesette candide, e i pacati
Laghi cinti di piante,
E i villaggi tranquilli ove son nati!

Addio, fratelli! Addio, turba dolente!
Vi sia pietoso il cielo e il mar clemente,
V’allieti il sole il misero viaggio;
Addio, povera gente,
Datevi pace e fatevi coraggio.

Stringete il nodo dei fraterni affetti.
Riparate dal freddo i fanciulletti ,
Dividetevi i cenci, i soldi, il pane,
Sfidate uniti e stretti
L’imperversar de le sciagure umane.

martedì 1 ottobre 2024

Predicazione verbale e nominale.

  1. Il mio gatto miagola
  2. Il mio gatto è
  3. Il mio gatto è pigro
  4. Giorgio sembra
  5. Giorgio sembra triste 
  • PREDICAZIONE VERBALE ->  il verbo predica, cioè “dice qualcosa” del soggetto, ad esempio “miagola”. Nella predicazione verbale il verbo ha funzione di “predicato”.
  • PREDICAZIONE NOMINALE -> c’è il verbo essere che non predica, perché è troppo debole per dire qualcosa del soggetto (il mio gatto è....???), invece a predicare è una parte nominale: il nome o l’aggettivo predicano, cioè “dicono qualcosa" del soggetto, ad esempio “è pigro”. Nella predicazione nominale il verbo essere ha la funzione di “copula”, cioè serve solo a unire il soggetto con la parte che predica (nome o aggettivo).
  • VERBI COPULATIVI -> L’ultima frase, Giorgio sembra triste, ci fa capire che ci sono altri verbi deboli, che funzionano come il verbo essere. Si tratta di verbi come: sembrare, parere, apparire, diventare, divenire, risultare, ecc.

giovedì 8 giugno 2023

ALLE MIE DUE TERZE!

Itaca 
di Costantino Kavafis

Quando inizierai il tuo viaggio verso Itaca,
prega che la strada sia lunga,
ricca di avventure, ricca di conoscenza.
Lestrigoni e Ciclopi,
Poseidone furioso – non averne timore:
non ne incontrerai mai sul tuo cammino,
se i tuoi pensieri rimarranno alti, se una gentile
emozione accarezzerà il tuo spirito e il tuo corpo.
se già non li porti dentro la tua anima,
se l’anima non li frapporrà ai tuoi passi.
Prega che la strada sia lunga.
Che le mattine d’estate siano molte, quando
con grande piacere, con grande gioia,
entrerai per la prima volta in porti mai visti;
fermati ai mercati fenici,
compra le merci migliori,
di madreperla e corallo, ambra ed avorio,
caldi profumi di ogni genere -
profumi caldi quanti ne puoi portare.
Visita molte città egizie,
per imparare ancora ed ancora dai sapienti.
Tieni sempre Itaca a mente:
raggiungerla è il tuo ultimo scopo.
Non affrettare però minimamente il viaggio,
meglio lasciarlo durare molti anni;
attraccare alfine all’isola quando sarai vecchio,
ricco di tutto ciò che avrai raccolto per strada,
senza pretendere che Itaca ti offra altri tesori.
Itaca ti ha donato il Viaggio meraviglioso.
Senza di lei tu non saresti mai partito per la tua via.
Essa non ha null’altro da offrirti.
Se la troverai povera, non credere che Itaca t’abbia ingannato.
Saggio come sei diventato, con sì tanta esperienza,
avrai già compreso cosa Itaca realmente rappresenti.