domenica 17 novembre 2024

Las Mariposas. Alle origini della Giornata Internazionale del 25 novembre.

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martedì 12 novembre 2024

ADDIO AI MONTI - ADDIO A...

                           

ADDIO alla mia bellissima infanzia
e a tutte le cose che ho vissuto
ADDIO ai cartoni animati e a tutti i giochi
al microfono finto con cui mi divertivo a fare i concerti
alla collezione di pupazzi con cui giocavo a fare l’insegnante
ADDIO a quel libro pop up che mi faceva tanto ridere
al pallone comprato dai “cinesi”, con cui ho trascorso tante calde giornate estive a giocare con gli amici
ADDIO alle sessioni intensive di partite a biliardino che hanno fatto passare l’estate come un lampo: grazie a voi ho fatto tante amicizie

ADDIO al mio passato
alla piscina
al flauto
alla mia vecchia bici
al parco giochi dove andavo con mia madre
alla scuola di ballo che era la mia passione
alle mie scarpe preferite che ormai sono troppo piccole
alla mia capretta morta
al covid
ADDIO Monster e Goku perso dietro un divano
ADDIO Parigi, Londra, Vienna, New York: quanti bei ricordi
ADDIO alla scuola primaria
dove ho passato giorni belli e giorni brutti
dove ho incontrato i miei primi veri amici
ADDIO alle poesie che la maestra ci faceva imparare a memoria
ADDIO ai quaderni con i margini

ADDIO ai miei capi scout e alla sestiglia dei gialli che mi hanno insegnato ad apprezzare i valori e mi hanno costretto a mettermi in gioco e a capire cos’è il senso di responsabilità
ADDIO agli scout e alle promesse fatte
ADDIO ai vecchi occhiali che ho cambiato per quelli che ho adesso
ADDIO alla canzone che mi cantava sempre mio nonno
ADDIO nonno con cui ho passato tutti quei pomeriggi che mamma non c’era
nonno a cui non posso più dire “ti voglio bene” e mi sento in colpa per non aver passato più tempo con te
ADDIO nonna
ADDIO al piccolo me del passato
quel bambino che non credeva in se stesso e rimandava sempre tutto al giorno dopo

ADDIO alla vecchia me
quella bambina che riusciva a parlare con tutti senza essere timida
quella bambina che ogni volta prima di uscire si preoccupava del suo aspetto
ADDIO a quella casa, piena di ricordi e amore, che mi ha visto crescere
ADDIO alla scuola media
alla lavagna interattiva
alla prof. che mi ha fatto amare la lettura in così poco tempo
ADDIO a tutte queste cose
Questi addii non sono solo tristi, ma sono liberatori
Non mi sento ancora pronta a dire addio a questa bella classe che mi ha accompagnato dal 2022 al 2025

Classe 3^B
a.s. 2024-25

lunedì 11 novembre 2024

IL SUO PIEDE DESTRO di Dave Eggers.


In classe abbiamo letto e discusso questo testo, che offre molti spunti di riflessione e di collegamento con la storia, la geografia e anche l'attualità. 
Durante la lettura abbiamo osservato che IL SUO PIEDE DESTRO:
  • E' un testo espositivo-argomentativo: espositivo nella prima parte, in cui racconta la storia della Statua della Libertà con la documentazione di fatti, date, cifre, nomi; argomentativo nella seconda parte, in cui porta avanti la tesi e gli argomenti dell'autore Dave Eggers.
  • E' un testo a tesi: la tesi dell'autore è che la Statua della Libertà cammina, perché non è stata rappresentata in una posizione statica, ma con il piede destro che si sta per sollevare e con la gamba destra che sta per compiere un passo.
  • Gli argomenti a sostegno della tesi sono tre: 
    1. Se la Statua della Libertà è il simbolo della libertà, se ha accolto milioni di migranti negli Stati Uniti, allora come può restare ferma?
    2. La libertà dall'oppressione non è qualcosa che si ottiene restando fermi, ma è qualcosa che richiede azione, coraggio, non immobilità né indifferenza.
    3. Anche la Statua della Libertà è un'immigrata.
  • La conclusionePer accogliere chi è povero, chi è stanco, chi lotta per respirare libero, la statua non si accontenta di aspettare. Deve andargli incontro in mare aperto (infatti è rivolta in direzione sud-est, verso l'oceano). E tutto questo non può finire.
Il libro illustrato si chiude con la poesia di Emma Lazarus THE NEW COLOSSUS, il cui testo è inciso su una targa collocata proprio nel piedistallo della Statua della Libertà. 


  1. Comincia dal titolo: IL NUOVO COLOSSO. A cosa si riferisce? Cos'è un colosso? Perché “nuovo”?
  2. I primi due versi della poesia si riferiscono a un "vecchio colosso" in contrapposizione con il "nuovo" del titolo. Anche all'inizio della seconda strofa, l'espressione "antiche terre" si riferisce a una contrapposizione tra vecchio e nuovo. Analizza meglio: con quali parole viene definito il "vecchio" colosso? Di quale antico colosso si tratta? A cosa si riferisce l'espressione "antiche terre"? 
  3. A partire dal verso n.3 il testo parla della Statua della Libertà. Riassumi il contenuto dei versi 3-8.
  4. La seconda strofa è un testo virgolettato. Spiega perché. 
  5. Spiega l'appellativo di "Madre degli Esuli" facendo riferimento al testo della poesia. 
  6. Adesso considera nuovamente la contrapposizione tra vecchio e nuovo, di cui al punto 2. In cosa differiscono VECCHIO e NUOVO?
  7. Quali conclusioni puoi trarre?

martedì 22 ottobre 2024

Gli emigranti


GLI EMIGRANTI di EDMONDO DE AMICIS (1846-1908)

Cogli occhi spenti, con le guancie cave,
Pallidi, in atto addolorato e grave,
Sorreggendo le donne affrante e smorte,
Ascendono la nave
Come s’ascende il palco de la morte.

E ognun sul petto trepido si serra
Tutto quel che possiede su la terra.
Altri un misero involto, altri un patito
Bimbo, che gli s’afferra
Al collo, dalle immense acque atterrito.

Ammonticchiati là come giumenti
Sulla gelida prua morsa dai venti,
Migrano a terre inospiti e lontane;
Laceri e macilenti,
Varcano i mari per cercar del pane.

Traditi da un mercante menzognero,
Vanno, oggetto di scherno allo straniero,
Bestie da soma, dispregiati iloti,
Carne da cimitero,
Vanno a campar d’angoscia in lidi ignoti.

Vanno, ignari di tutto, ove li porta
La fame, in terre ove altra gente è morta;
Come il pezzente cieco o vagabondo
Erra di porta in porta,
Essi così vanno di mondo in mondo.

Pur nell’angoscia di quell’ultim’ora
Il suol che li rifiuta amano ancora;
L’amano ancora il maledetto suolo
Che i figli suoi divora,
Dove sudano mille e campa un solo.

E li han nel core in quei solenni istanti
I bei clivi di allegre acque sonanti,
E le chiesette candide, e i pacati
Laghi cinti di piante,
E i villaggi tranquilli ove son nati!

Addio, fratelli! Addio, turba dolente!
Vi sia pietoso il cielo e il mar clemente,
V’allieti il sole il misero viaggio;
Addio, povera gente,
Datevi pace e fatevi coraggio.

Stringete il nodo dei fraterni affetti.
Riparate dal freddo i fanciulletti ,
Dividetevi i cenci, i soldi, il pane,
Sfidate uniti e stretti
L’imperversar de le sciagure umane.