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Abbiamo inviato la nostra pubblicazione all'associazione "Figli della Shoah", di cui Liliana Segre è presidente. Ecco la risposta che abbiamo ricevuto:
Cari ragazzi, la Senatrice Segre vi ringrazia di cuore per il bel lavoro di approfondimento svolto sulle sue memorie, lo apprezza molto.
Vi inviamo uno stralcio dei suoi racconti legati "alla Marcia della Morte".
Nelle sue parole troverete la fiducia, l'affetto e la forza che intende infondere in voi giovani, protagonisti del presente e artefici della Società del futuro.
"Noi non volevamo morire, noi eravamo pazzamente attaccati alla vita, qualunque fosse, per cui una gamba davanti all'altra, continuavamo a buttarci sui letamai, mangiare qualunque schifezza, qualunque cosa, mangiare la neve quando non era sporcata dal sangue e a non domandarci più nient'altro che andare avanti, camminare, camminare, camminare.
Nella mia storia parlo di morte, di orrore e di odio, ma racconto anche la forza travolgente della vita e il ripudio alla vendetta e alla violenza.
Non dite mai: non ce la faccio. Siamo fortissimi e dentro di noi si celano energie sconosciute.
Il mio messaggio vi invita a non dimenticare la tragedia e l'orrore che è stata la persecuzione razziale, ma vuole essere un invito a non perdere mai la speranza e a camminare, una gamba davanti all'altra.
Che la marcia che vi aspetta sia la marcia della vita."
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