martedì 14 novembre 2017

Il mito di Europa.



L’Europa è un’invenzione dei Greci. 
Il poeta Esiodo (VIII-VII sec. a.C.) è stato il primo a tramandarci questo nome, ed Erodoto (il “padre della storia”) nel V sec. a.C. scrisse: “Per quanto riguarda l’Europa, sembra che non si sappia da dove derivi il suo nome né chi glielo abbia dato”. Per spiegarlo nacque un mito.
A Tiro, sulle sponde asiatiche del Mediterraneo (oggi Libano), viveva una principessa il cui nome era Europa, figlia del re Agenore. Una notte fece un sogno: due terre, che avevano assunto l’aspetto di donne, si disputavano la sua persona. Una, la “terra d’Asia”, voleva tenerla presso di sé, mentre l’altra, la “terra della sponda opposta”, voleva portarla via sul mare per ordine del re degli dèi, Zeus.
La principessa, svegliatasi, andò a cogliere fiori sulla riva del mare. Un toro, possente ma mansueto, emerse dalle onde e convinse la principessa a salirgli in groppa. Si innalzò poi in volo e le rivelò di essere Zeus che aveva assunto le sembianze di toro. La condusse nella grande isola greca, Creta, si unì a lei ed essa divenne “madre di nobili figli”.
L’Europa aveva così ricevuto un nome che ancora oggi resta un mistero per gli studiosi.
I Cristiani cercarono di dare a questa principessa della mitologia pagana un nome cristiano, ma non vi riuscirono, e l’Europa continuò a chiamarsi Europa.
Il fascino esercitato dal mito di Europa è testimoniato dalle tante opere d'arte (sculture, dipinti, mosaici, ecc.) che rappresentano il rapimento della principessa da parte del dio-toro-Zeus (Giove per gli antichi romani), che possiamo vedere nelle ricche dimore dell’antichità in Italia (ve ne sono ben 17 raffigurazioni solo a Pompei), in Gallia, in Gran Bretagna e in Germania. Da questo mito hanno tratto ispirazione molti pittori europei, fino al XVIII secolo.
(Adattamento da Jacques Le Goff, L'Europa raccontata, Laterza)


Fonte: Wikipedia

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