venerdì 5 novembre 2021

"Solcata ho fronte" e "Alla sera"

 

Solcata ho fronte, occhi incavati intenti;

crin fulvo, emunte guance, ardito aspetto;

labbri tumidi arguti, al riso lenti;

capo chino, bel collo, irsuto petto:


membra esatte; vestir semplice eletto;

ratti i passi, il pensier, gli atti, gli accenti:

prodigo, sobrio; umano, ispido, schietto;

avverso al mondo, avversi a me gli eventi.


Mesto i più giorni e solo; ognor pensoso;

alle speranze incredulo e al timore;

il pudor mi fa vile; e prode l'ira:


cauta mi parla la ragion; ma il core,

ricco di vizi e di virtù, delira:

Morte, tu mi darai fama e riposo.


***


Forse perché della fatal quïete

tu sei l'imago a me sì cara vieni

o sera! E quando ti corteggian liete

le nubi estive e i zeffiri sereni,


e quando dal nevoso aere inquïete

tenebre e lunghe all'universo meni

sempre scendi invocata, e le secrete

vie del mio cor soavemente tieni.


Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme

che vanno al nulla eterno; e intanto fugge

questo reo tempo, e van con lui le torme


delle cure onde meco egli si strugge;

e mentre io guardo la tua pace, dorme

quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.

Ugo Foscolo

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