lunedì 11 maggio 2020

Clero, papi e imperatori.

IL CLERO

Il gruppo più importante della società feudale è il clero (gli oratores, cioè “coloro che pregano”): vescovi, preti, abati e monaci. Essi non si occupano solo delle questioni religiose e del culto, ma hanno anche funzioni politiche. I vescovi infatti sono spesso i capi politici, i signori delle città. I vescovati e le abbazie sono inoltre proprietari di vasti territori: il clero dispone quindi di un notevole potere economico. Il papa, poi, regna sullo Stato della Chiesa, che si estende dal mar Tirreno al mare Adriatico e comprende territori che attualmente fanno parte delle regioni Lazio, Umbria, Marche. 
Altro compito molto importante del clero è quello di trasmettere la cultura. Le uniche scuole esistenti, infatti, sono scuole ecclesiastiche, che sorgono presso le cattedrali, i monasteri o le piccole pievi di campagna. In teoria chiunque può frequentarle, ma in pratica sono riservate a tutti i bambini destinati alla carriera ecclesiastica (i futuri sacerdoti, abati o vescovi). Le materie insegnate sono la lettura, la scrittura, la grammatica, il calcolo, il canto. Ovviamente lo studio più importante è quello delle sacre scritture. Si comincia ad andare a scuola intorno ai sette, otto anni. La consuetudine prevede poi che, raggiunta la maggiore età, gli studenti possono scegliere di rinunciare alla carriera ecclesiastica, ma quest'eventualità è molto rara.
Quasi fino al 1000 il monopolio dell'istruzione rimane nelle mani della chiesa. 

PAPA, IMPERATORE, VESCOVI-CONTI

Il papa diventa sempre più potente, tanto da entrare in conflitto con l'imperatore.
Ricordi che Carlo Magno fu incoronato imperatore del Sacro Romano Impero proprio da un papa, nella basilica di San Pietro a Roma, la notte di Natale dell'800? La storia si ripete e nel 962 il sovrano Ottone I di Sassonia viene incoronato imperatore del Sacro Romano Impero Germanico da un altro papa, sempre a Roma
Ottone I però vuole controllare la chiesa e per questo comincia ad assegnare feudi ai vescovi. Questi vescovi, eletti e scelti dall’imperatore, sono chiamati vescovi-conti, perché sono vescovi e feudatari insieme. In questo modo l’imperatore toglie potere sia alla chiesa sia ai feudatari laici, perché i vescovi non hanno figli e alla loro morte le terre non vengono ereditate da nessuno e così tornano all’imperatore. 
Nell’XI secolo i papi si ribellano a questo controllo dell’imperatore: inizia così un periodo di lotte tra papa e imperatore, passato alla storia come "lotta per le investiture" (l'investitura è la cerimonia di assegnazione di un feudo a un vassallo). 
Queste lotte finiscono nel 1122 con il concordato di Worms, che non è una soluzione definitiva, ma un buon compromesso: la Chiesa elegge liberamente i suoi nuovi vescovi, mentre l’imperatore può concedere loro il titolo di feudatari.


L'immagine rappresenta la situazione prima o dopo il concordato di Worms? Da cosa lo capisci?
Studia questa lezione e ripetila oralmente (puoi aiutarti schematizzando sul tuo quaderno).
Svolgi l'es. n.3 pag. 239 del tuo libro di Storia è importante perché 1.
Inviami i compiti svolti entro e non oltre il 18 maggio 2020.

Nessun commento:

Posta un commento